Scusate la latitanza della scorsa settimana, sapete il perchè..
Abbiamo letto “La quarta dimensione (euclidea): matematica e arte” di Michele Emmer (in Matematica e Cultura 2001, a cura di M. Emmer, Springer, 2001)
L’articolo di Emmer inizia con una citazione di U. Bottazzini, “La scienza dello spazio e la geometria immaginaria” (in Il flauto di Hilbert, UTET, 2003) sulle lettere tra Gauss e Bolyai che tentavano di dimostrare il V postulato.. ma noi sappiamo che non è possibile! (aveva ragione il padre di Jànos Bolyai, Farkas….) quindi Bolyai ha scoperto/inventato/deciso/postulato? una nuova geometria, quella iperbolica.
Riemann e il concetto di varietà, nel tentativo di una visione globale della geometria come studio di spazi di qualsiasi dimensione e “tipo”.
Il programma di Erlangen, Klein, la bottiglia e il gruppo (di simmetrie del rettangolo): costruzione “a mano” della tabella delle composizioni dei suoi 4 elementi.
Poincaré osserva che come si possono immaginare geometrie non euclidee, così si possano anche pensare mondi a quattro (o più) dimensioni..
Abbiamo visto la prima e l’ultima parte di Flatlandia e poi parlato di cubismo, ipercubi e ipersfere 1 e 2